Genzano e il Grand Tour

I Castelli Romani e Genzano tra essi, sono stati meta privilegiata di tanti artisti e viaggiatori, nell’arco temporale che va dalla metà del XVIII secolo fino alla metà del successivo.

Ciò deriva dalla vicinanza di Roma, come approdo ineludibile del viaggio di formazione di nobili, intellettuali e rampoli di agiate famiglie borghesi, ma anche dal fatto che i Castelli hanno costituito quell’isola verdeggiante nell’agro romano, in cui si fondono natura e cultura; un microcosmo da più studiosi messo in rilievo, da visitare a parte, nel tragitto da Roma a Napoli, capace di presentare una vivacità sociale e culturale del tutto singolare e che la distingue nettamente nel panorama dei dintorni a sud di Roma.

Una bellezza capace di suscitare nell’animo dei viaggiatori sentimenti contrastanti, che vanno dallo stupore al cospetto della natura selvaggia, alla pace di paesaggi arcadici, all’ammirazione delle più raffinate avventure dell’arte e dell’architettura. L’artista Jacob Philipp Hackert definì la campagna dei Castelli “un paesaggio in grado di rinnovare l’arcadia barocca”.

Goethe, nel suo viaggio in Italia del 1787, sosta incuriosito davanti al cancello del Parco Chigi di Ariccia, cogliendovi i caratteri propri della ricerca romantica della natura incontaminata, in perenne conflitto con l’aspirazione dell’uomo a imprimervi un segno riconoscibile e permanente.

Gli ampi panorami, il profilo dei borghi, gli antichi ruderi di torri e acquedotti, testimonianze di popoli del passato, le impenetrabili selve solcate da burroni e forre, costituiranno il catalogo ricorrente infinitamente riprodotto dagli artisti paesaggisti e dai letterati che hanno frequentato questi luoghi.

Per quanto riguarda Genzano l’aspetto largamente più rappresentato è senza dubbio il suo affaccio sul lago di Nemi. Il profilo del borgo è colto in controluce, al tramonto, generalmente da Nemi verso mare, o dalle rive del lago stesso. Molto rappresentato è anche il borgo antico, con i suoi scorci su antiche permanenze dell’epoca medievale. Poi le tradizioni popolari e artistiche, come l’Infiorata, il costume storico, i balli popolari, la vendemmia etc.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra gli artisti che transiteranno a Genzano annoveriamo:

Jean Baptiste Camille Corot (Parigi 1796 – Parigi 1875) pittore francese, ebbe una formazione didattica su imitazione dei classici, viaggiò per molto tempo in Italia (1825-1828, 1834 e 1843) e durante i suoi soggiorni perfezionò la propria arte dipingendo dal vivo, in particolar modo la campagna romana, i Castelli e Genzano innumerevoli volte.

Johann Wolfgang von Goethe (Francoforte sul Meno 1749 – Weimar 1832) scrittore tedesco, promotore del concetto di “Weltliteratur” (“Letteratura mondiale”) ovvero dell’idea che tutte le letterature nazionali abbiano delle caratteristiche in comune e che quindi siano legate tra di loro, autore di innumerevoli opere, espose diverse teorie filosofiche come “La filosofia della natura” e sul piano epistemologico “La teoria dei colori”. Nel suo diario “Viaggio in Italia” (1829) descrive il suo soggiorno ai Castelli Romani e cita Genzano di Roma.

Karl Friedrich Schinkel (Neuruppin 1781 – Berlino 1841) è stato un pittore ed architetto prussiano. Grazie alla realizzazione di prestigiosi monumenti diede un nuovo assetto architettonico al centro di Berlino. Fu figura di primo piano per il neoclassicismo tedesco ma, anche, fu tra i primi in Germania a rivalutare il gotico in architettura (neogotico). Nel 1803 si recò in Italia, dove conobbe a Roma Wilhelm von Humboldt divenendone suo amico. Di Schinkel si conoscono un paio di disegni a matita del 1804 che rappresenta il paesaggio del lago, con Genzano sullo sfondo.

Joseph Mallord William Turner (Londra 1775 – Londra 1851) pittore inglese, sperimentava e modificava di continuo la propria tecnica dell’acquarello per riuscire a ottenere un risultato espressivo simile alla tecnica a olio, è divenuto uno dei paesaggisti più importanti nella storia dell’arte poiché, nonostante fosse deriso dai propri contemporanei, divenne fonte di ispirazione per gli artisti espressionisti posteri che lo posero a modello di imitazione. Al paesaggio lacustre di Nemi e Genzano sono dedicati dal Turner diversi dipinti.

John Keats (Londra 1795 – Roma 1821) poeta inglese, uno dei più importanti esponenti del Romanticismo, celebre soprattutto per le sue odi e per il suo pensiero sull’estetica e sul valore della bellezza, nel 1820 si trasferisce a Roma per motivi di salute dove muore, è sepolto al Cimitero Protestante di Roma accanto al suo amico Joseph Severn.

Hans Christian Andersen (Odense 1805 – Copenaghen 1875) pittore e fiabista danese, autore di storie come “La piccola fiammiferaia” “I fiori della piccola Ida”, “Il brutto anatroccolo”, “La sirenetta” e “La regina delle nevi” (quest’ultimi hanno ispirato tre capolavori Walt Disney: “Il brutto anatroccolo e altre storie”, l’omonimo film “La sirenetta” e “Frozen: il regno di ghiaccio”), viaggiò per molti anni in Italia e descrisse i suoi soggiorni italiani nel romanzo “L’improvvisatore” del 1834 dove è descritta l’Infiorata.

Henri de Valenciennes (Tolosa 1750 – Parigi 1819) pittore francese e precursore del paesaggismo moderno.

John Robert Cozens (Londra 1752 – Londra 1799) pittore inglese, acquerellista romantico famoso per le sue raffigurazioni delle condizioni atmosferiche nei suoi paesaggi.

Samuel Birmann (Basilea 1793 – Basilea 1847) paesaggista svizzero, contribuì alla fondazione della Società Basilese degli Artisti (1812) e delle Ferrovie Svizzere del Nord.

Joseph Augustus Knip (Tilburg 1777 – Berlicum 1847) pittore olandese, insegnante di disegno di Napoleone III di Francia e padre della pittrice Henriëtte Ronner-Knip.

Adrian Ludwing Richter (Dresda 1803 – Loschwitz 1884) pittore tedesco, insegnante di disegno presso la Fabbrica di Porcellane di Meissen, docente presso l’Accademia di Dresda e figlio dell’artista Karl August Richter.

Andrè Giroux (Parigi 1801 – Parigi 1879) pittore, restauratore di opere medievali e fotografo francese in quanto figlio di François Simon-Alphonse Giroux, produttore di apparecchiature fotografiche per Louis-Jacques-Mandé Daguerre, l’inventore della dagherrotipia (il procedimento fotografico per lo sviluppo delle immagini).

Claude Joseph Vernet (Avignone 1714 – Parigi 1789) pittore francese appartenente ad una lustra famiglia di artisti, visse per molti anni in Italia (1734-1750) divenendo famoso per i paesaggi, in particolar modo le vedute italiane (“Ponte Rotto”, “Castel S. Angelo”, “Il Golfo di Napoli”, opere esposte al Louvre di Parigi).

Thomas Cole (Bolton 1801 – Catskill 1848) pittore americano di paesaggi e opere allegoriche, contribuì alla fondazione del movimento artistico Hudson River School e della National Academy Museum and School a New York.

Friedrich Rehberg (Hannover 1758 – Monaco di Baviera 1835) pittore tedesco, docente presso la scuola Philanthropinum, insegnante d’arte del principe tedesco Federico di Anhalt-Dessau e autore di alcuni ritratti di Emy Lyon, conosciuta come Emma Hamilton, lady inglese amante dell’ammiraglio Nelson.

Hendrik Voogd (Amsterdam 1768 – Roma 1839) pittore e incisore olandese divenuto famoso per le sue vedute di campagna e per i suoi disegni a tema naturalistico.

Ferdinand Gregorovius (Neidenburg 1821 – Monaco di Baviera 1891) storico medievista tedesco, celebre per gli studi dedicati sulla Roma del Medioevo, viaggiò per molti anni in Italia (1856-1877) e annoverò le sue esperienze nell’opera Wanderjahre in Italien (Pellegrinaggi in Italia).

James Hakewill ( ? 1778 – Londra 1843) studioso inglese figlio dell’artista John Hakewill, ebbe una formazione da architetto ma divenne famoso per i suoi disegni delle sue pubblicazioni illustrate.

Marie-Henri Beyle (Grenoble 1783 – Parigi 1842) scrittore francese, massimo esponente del romanzo francese del XIX secolo, divenuto famoso con lo pseudonimo di Stendhal, visse per molti anni in Italia, nel racconto “La badessa di Castro” ambientato tra Albano Laziale, la foresta della Fajola e la cittadina di Castro (Viterbo), l’autore espone le leggende popolari dei Castelli Romani riguardo la figura dei briganti.
Anselm Feuerbach (Spira 1829 – Venezia 1880) – pittore tedesco, nipote del filosofo Ludwing Feuderbach, studiò presso l’Accademia di Dusseldorf, divenne allievo di Johann Wilhelm Schirmer e durante il viaggio in Italia specializzò la propria arte nella pittura dei paesaggi e dei temi mitologici.

Joseph Severn (Hoxton 1793 – Roma 1879) pittore inglese, dipinse soprattutto ritratti e quadri a tema biblico e mitologico, studiò presso la Royal Academy Schools di Londra, viaggiò in Italia, soprattutto Roma e dintorni, assieme al suo amico John Keats (1820-1821), si trasferì a Roma dal 1861 fino alla morte, contribuì alla fondazione dell’Accademia britannica delle Belle Arti di Roma. Soggiornò a lungo ad Ariccia e Genzano nel 1824 quando, nel tentativo di ritrarre in modo più naturale le modelle contadine per il suo quadro sulla vendemmia genzanese, fece credere loro che lo faceva in realtà perché stava cercando moglie. Lo stratagemma riuscì e il pittore completò il quadro che viene ritenuto il suo capolavoro.

Richard Voss (Neugrape 1851 – Berchtesgaden 1918) scrittore tedesco, ha soggiornato a lungo in Italia e, in particolare, a Frascati a Villa falconieri, cui è dedicato anche un’opera e dove vive venticinque anni. Il Comune di Frascati gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Al ricordo dell’Infiorata di Genzano dedica ricordi appassionati.

Nikolaj Vasil’evič Gogol’ (Bol’šie Soročincy 1809 – Mosca 1852) scrittore e drammaturgo russo. Viene in Italia nel 1837 e capita a Genzano in occasione dell’Infiorata, descrivendola nelle “lettere alle sorelle”. [collegamento a fine file]

Ellis Cornelia Knight (Londra, 1757 – Parigi, 1837) saggista e docente inglese. Soggiornò in Italia a Firenze, Napoli e Roma. A proposito di quest’ultimo soggiorno pubblicò da Londra nel 1805 la “Description of Latium; or La Campagna di Romana”, volume sulla Campagna.

Thomas Fearnley (Fredikshald 1802 – Monaco 1842) paesaggista norvergese, fu uno dei maggiori rappresentanti del Nasjonalromantikken (il movimento nazionale norvergese romantico) e allievo dell’artista Johan Christian Claussen Dahl.

Fëdor Michajlovič Matveev (1758 – 1826) pittore classicista russo che visse e morì in Italia, famoso per i suoi quadri di paesaggi italiani, in particolar modo “Un aspetto di Napoli” (1807) che gli conferì la nomina di “Accademico”.

Johann Martin von Rohden (Kassel 1778 – Roma 1868) pittore “en plein air” tedesco, visse a Roma dove studiò l’arte della pittura con gli artisti Johann Christian Reinhart e Joseph Anton Koch.

Jean-Charles-Joseph Rémond (Parigi 1795 – Parigi 1875) pittore francese, allievo degli artisti Jean-Victor Bertin e Jean-Baptiste Regnault, vinse nel 1821 il Prix de Rome (borsa di studio francese rivolta agli studenti meritevoli per poter studiare a Roma).

Franz Ludwig Catel (Berlino 1778 – Roma 1856) pittore tedesco, visse dal 1811 fino alla morte a Roma (è sepolto presso la Chiesa di Santa Maria del Popolo). Lavorò per committenti appartenenti all’alta aristocrazia e la sua casa divenne meta fondamentale per artisti ed intellettuali dell’epoca.

Sanford Robinson Gifford (Greenfield 1823 – New York 1880) paesaggista Americano appartenente al movimento Hudson River School, viaggiò molto in Europa, soprattutto in Italia, assieme agli artisti Albert Bierstadt e Worthington Whittredge.

William Linton (Liverpool 1791 – Londra 1876) paesaggista inglese, dipingeva su imitazione dello stile classico, intraprese due viaggi in Italia i quali gli permisero di visitarla dal Nord al Sud, lavorava per molti mecenati di alta classe, tra cui il Conte di Ellesmene che gli commisionò il dipinto “Positano, Golfo di Salerno” (1840).

Louis-Nicolas Cabat (Parigi 1812 – Parigi 1893) paesaggista francese, allievo di Camille Flers, studiò presso la Accademia di San Luca a Roma, fu eletto membro dell’Accademia delle Belle Arti di Parigi (1867), ed è stato direttore della Accademia di Francia a Roma (1879-1884).

Jean-Achille Benouville (Parigi 1815 – Parigi 1891) paesaggista francese, fratello dell’artista François Léon Benouville, studiò alla Scuola delle Belle Arti di Parigi, vinse due volte il Prix de Rome (la borsa di studio che permetteva di studiare in Italia) e viaggiò diverse volte in Italia assieme al proprio mentore Jean-Baptiste Camille Corot.

Heinrich Louis Theodor Gurlitt (Altona 1812 – Naundorf 1897) pittore tedesco-danese, famoso per i suoi dipinti ad olio, si laureò presso la Siegfried Detlev Bendixen ad Amburgo, in seguitò studiò a Copenhagen dove vinse una Medaglia d’Argento nel 1833 e venne riconosciuto dalla propria accademia come uno degli studenti “più maturi e di talento”.

Carl Johan Billmark (Stoccolma 1804 – Parigi 1870) paesaggista svedese, fu membro dell’Accademia d’Arte di Stoccolma e ricevette la decorazione dell’Ordine di Vasa (ordine cavalleresco svedese).

Carl Eduard Ferdinand Blechen (Cottbus 1798 – Berlino 1840) paesaggista romantico tedesco, fu decoratore del Teatro Reale presso Alexanderplatz, fu membro dell’Associazione degli Artisti di Berlino e divenne docente presso l’Accademia delle Arti di Berlino.

Johann Joachim Faber (Amburgo 1778 – Amburgo 1846) pittore tedesco, inizialmente dipinse soggetti storici, ma dopo il suo viaggio in Italia si dedicò ai paesaggi.

Julius Schnorr von Carolsfeld (Lipsia 1794 – Dresda 1872) pittore tedesco, figlio del pittore Johann Veit Schnorr e maestro dell’artista Carl Werner.

Molti altri artisti transiteranno a Genzano, non solo di provenienza straniera, ma anche autori italiani tra cui:

Enrico Coleman (Roma 1846 – Roma 1911) pittore, figlio dell’inglese Charles Coleman, dipinse paesaggi, in particolar modo della campagna romana, e scene di vita dell’alta società di Roma, viene riconosciuto come l’iniziatore della scuola naturalista romana.

Attilio Zuccagni Orlandini ((Fiesole 1784 – Firenze 1872) geografo, laureatosi in Medicina, dedicò tuttavia i propri studi alla cartografia e alla statistica, divenendo docente di Statistica all’Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento di Firenze (1861).

Tommaso Cuccioni (? – 1864) fotografo, ignota la data di nascita (probabile intorno al 1790), fotografava in particolar modo vedute di Roma per venderle ai turisti, le sue foto vennero apprezzate e mostrate all’Exposition de la Société Française de Photographie di Parigi (1859) e all’Esposizione Universale di Londra (1862).

Silvestro Valeri (Roma 1814 – 1902) pittore, studiò presso l’Accademia delle Belle Arti di San Luca a Roma, fu professore di Pittura all’Accademia di Perugia, fu nominato Socio Onorario dell’Istituto di Belle Arti delle Marche a Urbino (1804), Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1805) e Professore Accademico di merito all’Accademia di San Luca a Roma (1871).

Agostino Tofanelli (Lucca 1770 – Roma 1834) pittore, figlio dell’incisore Andrea Tofanelli e fratello dell’artista Stefano Tofanelli, studiò presso l’Accademia del Nudo a Roma, fu nominato Custode del Museo Capitolino (1807 fino alla propria morte) e Socio dell’Accademia delle Belle Arti di San Luca a Roma (1813).

Bartolomeo Pinelli (Roma 1781 – Roma 1835) pittore e illustratore, studiò presso l’Accademia di Bologna e l’Accademia di San Luca a Roma, dipinse vedute italiane, ma anche quadri a tema popolare e di storia greco-romana, illustrò l’Eneide (1811), la Divina Commedia (1826), la Gerusalemme Liberata (1827), l’Orlando Furioso (1829) e l’Asino d’oro di Apuleio (incompiuto).

Massimo d’Azeglio (Torino 1798 – Torino 1866) politico, Primo Ministro del Piemonte, pittore e scrittore, narra nella sua opera “I miei ricordi” del suo viaggio ai Castelli Romani, delle superstizioni e leggende popolari raccontategli dalla gente e del suo soggiorno presso il Palazzo Sforza Cesarini, nel quale credette di aver avvistato dei fantasmi, per poi comprendere che si trattavano di animali notturni.