Descrizione
Si trovano in cima a Via Italo Belardi, già Via Livia la strada del'Infiorata.
Denominate anche fontane gemelle, sono composte da un bacino a forma di sarcofago, un rilievo raffigurante un mascherone bacchico, da cui getta l’acqua, con girali e grappoli d’uva, un’edicola con le epigrafi dedicatorie per Clemente XIV per la fontana a destra e Clemente XII per quella a sinistra
La storia
Realizzate nello stesso anno e dallo stesso artista della Fontana di S. Sebastiano- Virginio Bracci - le “Fontane gemelle” assolvono alla stessa funzione di completamento dell’impianto degli acquedotti, nel preciso piano urbanistico della Famiglia Cesarini.
Il nome, Fontane Clementine, è stato scelto in onore dei papi Clemente III e Clemente IV, che si sono interessati durante la costruzione. Entrambe le fontane sono composte da un bacino a forma di sarcofago, un rilievo raffigurante un mascherone bacchico, da cui getta l’acqua, con girali e grappoli d’uva, un’edicola con le epigrafi dedicatorie per Clemente XIV per la fontana di destra e Clemente XII per quella di sinistra.
I mascheroni da cui si getta l’acqua rappresentano due volti, uno giovanile (fontana di sinistra), un anziano, (fontana di destra).
La collocazione delle Fontane Clementine, proprio in cima alla via principale della città di Genzano, Via Livia , oggi via Italo Belardi, strada dell’Infiorata, è un esempio della sensibilità settecentesca per l’arricchimento della scena urbana attraverso monumenti discreti e preziosi.
Le Fontane Clementine marcano l’inizio della gradonata Costa Maratti, per S. Maria della Cima e acquistano valore scenico per il loro posizionamento come quinte teatrali che incorniciano il fondale della chiesa sulla sommità di Via Livia.
Restauri
Sulla fontana dedicata a Clemente XIII un’iscrizione ricorda il restauro di entrambi i manufatti avvenuto nel 1975 ad opera dell’amministrazione comunale.