Via Livia, oggi via Italo Belardi

la via della Bellezza

Descrizione breve
La via Livia, come più piace chiamarla ai cittadini genzanesi, è stata l’asse principale del tridente sei-settecentesco voluto dai Cesarini tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo.

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Descrizione

Su questo asse si sono stratificate, non casualmente, funzioni centrali primarie ed architetture di eccellenza come il Palazzo Comunale, che ospita la sede municipale, il Casino Maratti le Fontane Clementine, ma anche manifestazioni di alto valore storico-artistico come l’Infiorata. È famosa, infatti, perché è la strada che ospita il tradizionale e spettacolare tappeto floreale fin dal 1778. È infinitamente riproposta e consolidata nell'universo mediatico, come la culla dell'Infiorata.

L’estensione di via Livia è di circa 235 metri in lunghezza e il dislivello tra i due fuochi del rettifilo, la piazza antistante la Chiesa della S. Maria della Cima e quella della Fontana di S. Sebastiano, è di circa 19 metri.
Ciò conferisce a questo invaso urbano una "prestanza scenica" che trova, proprio nella annuale manifestazione dell’infiorata, un'occasione particolarmente calzante, che è tipica di molti spazi barocchi e della loro vocazione ad esaltare le caratteristiche del luogo anche attraverso le manifestazioni effimere che in essi si svolgono.

Via Livia fa parte dell’impianto urbano complessivo della Genzano barocca, pensato dai Cesarini alla metà del 1600. Si suppone che alla base di questo disegno della città ci sia stato un vero piano urbanistico, che ha guidato le azioni dei Cesarini per un arco di tempo di circa settant’anni. Dalla progettazione delle Olmate, alla realizzazione di via Livia e via Sforza (oggi via Buozzi).

Venne tracciata sotto Filippo Cesarini e continuata da Livia, per attuare un piano, come detto, già probabilmente immaginato da Giuliano Cesarini. Da numerosi conti e ricevute rinvenuti presenti nell’Archivio Sforza-Cesarini, che vanno dal 1685 al 1696 circa, risulta attivo l’architetto romano Tommaso Mattei (1648-1726), quale architetto designato dai Cesarini per la direzione artistica delle quinte stradali. Al Mattei sono da ricondurre altre importanti fabbriche locali quali il campanile della collegiata di Lanuvio, il casino che il pittore Carlo Maratti (1625-1713) fece costruire intorno al 1690 sulla medesima Via Livia.

Modalità di accesso

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Indirizzo

Via Livia, oggi via Italo Belardi

Via Italo Belardi, 00045

Ultimo aggiornamento: 22/11/2023, 16:50

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