Descrizione
Il Palazzo Jacobini è situato quasi al sommo della Via Sforza (attuale Via Buozzi) lungo la fiancata edilizia alla sinistra rispetto la fontana monumentale del Bracci posta a valle della via. Alla nobile facciata principale, prospiciente il tracciato stradale, corrisponde quella di aspetto più contenuto e localmente alterata da superfetazioni edilizie, posta sul retro, affacciata sull’originaria vigna ed ormai satura di costruzioni recenti.
Dalla documentazione d’archivio risultano degli atti relativi ad una “concessione” del 1707, rilasciata dal duca Federico Sforza a Christofaro Jacobini (1650-1715), fratello di Giovanni (1648-1724), governatore di Genzano di Roma. La concessione (o patente) era l’atto attraverso il quale il duca rilasciava il permesso di fabbricare a chi ne faceva richiesta, su lotti assegnati gratuitamente a condizione che si seguissero le indicazioni dell'architetto preposto al controllo urbanistico ed edilizio dei fronti urbani.
Gli Jacobini, oriundi di Parma, s’erano stabiliti a Genzano intorno agli anni ’30 del’600 ed approfittarono delle elargizioni di terreno edificabile promosse dai Cesarini già dai tempi di Giuliano (1618 – 1665). Dell’illustre casata Giovanni ne fu un membro tra i più noti, avendo ricoperto non solo la carica di Governatore di Genzano per molti anni, ma anche per avere direttamente partecipato, in qualità di tecnico-agrimensore, al tracciamento dei nuovi rettifili di espansione urbana di via Livia e via Sforza.
La facciata è fasciata dalle cornici marcadavanzale e articolato dalla sola sequenza delle bucature, con la locale enfasi attribuita al partito centrale del portale d’ingresso con il soprastante balconcino. Il casto impaginato architettonico è fatto vibrare dalle raffinate decorazioni in stucco delle soprafinestre.
L’architetto è molto probabilmente Ludovico Gregorini (1661-1723), autore della facciata del Palazzo Sforza Cesarini. Questi era, infatti, il coordinatore della realizzazione dei fabbricati su Via Sforza per conto della Famiglia Sforza Cesarini.
Notevoli i danni subiti a seguito delle occupazioni degli sfollati nel secondo dopo guerra, dalle quali scampò l’appartamento originariamente di Giovanni Jacobini (1648-1724), anche governatore di Genzano, che però venne frazionato e alterato nella sua consistenza immobiliare originaria. Al ripristino di quest’ultima ha provveduto l’attuale proprietario, discendente in linea diretta dal ramo di Giovanni Jacobini, al quale si deve il restauro e la reintegrazione degli arredi interni e, soprattutto, il recupero di alcuni solai a cassettoni lignei adornati da rosoni. Gli ambienti di questo appartamento sono stati arricchiti negli ultimi anni da numerose opere d’arte di pregio, tra le quali vanno annoverati un busto di Pio IX di Pietro Tenerani (1789-1869) e ritratti di esponenti della famiglia Jacobini dipinti da Erulo Eruli.