Canone Concordato

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I proprietari di immobili ad uso abitativo possono stipulare contratti di affitto a un canone concordato, determinato sulla base di accordi territoriali tra le associazioni di proprietari e inquilini e avere specifiche agevolazioni.

A chi è rivolto

A proprietari di immobili ad uso abitativo

Come fare

Per calcolare il canone concordato d’affitto esistono delle tabelle territoriali specifiche che presentano i livelli minimi e massimi entro i quali si può stipulare un contratto.

Queste tabelle vengono stilate da ogni Comune insieme alle diverse associazioni di categoria, in base a precisi parametri come:

  • la zona;

  • i metri quadrati dell’immobile;

  • il numero di persone che andrà a vivere nell’appartamento e altri. 

Visto il carattere variabile di tale calcolo, per svolgerlo correttamente conviene rivolgersi al Caf, al patronato, a un’associazione di proprietari di immobili o a un’agenzia immobiliare.


 

Cosa serve

È la legge n. 431/1998 a spiegare come funziona il contratto d’affitto a canone concordato e quali sono i requisiti generali.

L’articolo 2 al comma 3 stabilisce che, in alternativa ai contratti d’affitto a formula libera, quelli a canone concordato prevedono che il costo della locazione sia fissato secondo quanto previsto dagli accordi locali delle organizzazioni della proprietà edilizia e delle organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative.

Il contratto a canone concordato consente sia all’inquilino che al proprietario dell’immobile di accedere ad una serie di importanti agevolazioni fiscali.

Cosa si ottiene

Il rilascio dell’attestazione obbligatoria per l’affitto a canone concordato.

Il rilascio è regolamentato dai commi 8 dell’art. 1, 8 dell’art. 2 e 5 dell’art. 3 del decreto del Mit e del Mef, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 62 del 2017.

L’attestazione può essere rilasciata dai sindacati degli inquilini e dalle associazioni della proprietà edilizia ed è necessaria per:

  • beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per i contratti a canone concordato;

  • per l’applicazione della cedolare secca al 10%;

  • per le riduzioni Irpef;

  • per l’imposta di registro per i contratti non assistiti.

Secondo il regolamento, il contratto di affitto a canone concordato può essere attivato per i contratti della durata di:

  • 3 anni + 2 di rinnovo (o 3) per le abitazioni;

  • da 6 a 36 mesi per gli studenti universitari;

  • da 1 a 18 mesi per i contratti transitori.

Tempi e scadenze

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Accedi al servizio

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  • Palazzo comunale, Via Italo Belardi 81, 00045

Documenti

Condizioni di servizio

Per conoscere i dettagli di scadenze, requisiti e altre informazioni importanti, leggi i termini e le condizioni di servizio.

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Segreteria del Sindaco

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Ultimo aggiornamento: 14/10/2024, 17:11

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